martedì 16 dicembre 2008

Ad Majora

Ecco in sintesi il pensiero della Chiesa riguardo alla proposta ONU di depenalizzare nel mondo il reato di omosessualità: non si depenalizzi perché così facendo gli stati in cui è reato diventeranno oggetto di pressione da parte degli stati più progressisti e i gay saranno ancora più discriminati. Non dovrebbe stupirci questo tentativo di retorica carpiata (ovvero apriamo la bocca e diamo fiato) ma farci incazzare! In sisntesi: non cerchiamo di evitare le discriminazioni contro i gay perché cos’ facendo li discrimineranno ancora di più! Ma cosa si crede ‘sta gente? Che siamo scemi? (evidentemente SI! E perciò lascio ai lettori ogni altra considerazione tanto sarebbero parole sprecate)

Ma subito a ruota una novità: nuovo tentativo di opposizione all’introduzione della pillola antiabortiva Ru486 all’interno degli ospedali.

Questa è una telenovela che va avanti dagli anni 90 e ancora oggi (ormai nel 2009!), pur se vicini all’introduzione del farmaco, non abbiamo la certezza che questa pillola potrà essere data alle pazienti negli ospedali perché “la pillola abortiva banalizza l’aborto”, come ha detto Eugenia Rocella[1], sottosegretario al Welfare, pasionaria pro-life filoguidata dal Vaticano, ben sostenuta da Javier Lozano Barragan, ovvero l’ex portavoce del “Family day” e ora ministro della salute del Vaticano (praticamente una guida spirituale per stregoni visto che i medici per la santa sede non dovrebbero affidarsi alla scienza ma alla preghiera). Loro e i loro sostenitori si batteranno fino all’ultimo conto la modernità. Chiaramente nel resto del continente la pillola è già utilizzata e se da noi, finalmente e solo dai primi mesi del 2009, la pillola potrà essere commercializzata negli ospedali, beh, abbiamo comunque un ritardo di 20 anni rispetto alla Francia e l’Inghilterra e 10 rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti.

Insomma come recitava una maglietta che avrei tanto voluto comprare: “GRAZIE A DIO SONO ATEO!”.



[1][Fonte “Il Manifesto” del 16712/2008

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