mercoledì 21 gennaio 2009

Ho visto cose … pure io!

È stata una giornata dura, per tutti, sono successe cose che forse non avrebbero dovuto succedere, che non sono successe negli anni precedenti e che forse si sarebbero potute evitare. Il problema è che sono successe ora, in un brutto momento, alla persona che non avrebbe dovuto sbagliare, mai, ma ora meno che in passato, perché l’errore sta nel gioco, è previsto, dicono, ma in realtà ci sono periodi in cui, forse, e dico forse, sarebbero potute accadere. Adesso no, perché ora è più difficile da digerire, perché se sbagli in questo momento sei più solo che mai, perché tutti soffiano sul fuoco che brucia, che brucia te!

Così siamo arrivati a questa sera, quando due colleghi si sono azzannati alla gola nel chiuso di una stanza, con gli altri fuori, spaventati, incazzati, dispiaciuti e, alcuni, forse, indifferenti.

Il mio capo mi ha portato fuori, per mandarmi a casa, ma in realtà per parlarmi e per togliermi da una brutta situazione (io ero a un metro dalla battaglia). Ho apprezzato, in un certo senso, mi è piaciuto meno il discorso: sono brutte scene, che forse sarebbe stato meglio non avessi visto ma questo - in sintesi mia – ti insegni a essere più attento perché è così dappertutto e questo deve esserti da stimolo a migliorare.

No capo, no! Io mi fido di te, ho messo la mia crescita lavorativa nelle tue mani ben volentieri, ma non è vero che è così ovunque, i problemi esistono ma le tigri non si saltano alla gola dappertutto e sempre … almeno credo. Perché qui non basta fare il proprio lavoro, bisogna fare 100 anziché 10, perché te lo chiedono i capi, perché te lo chiedono i clienti o i convenzionati e tu sei l’ultima ruota del carro sempre nel mezzo della tempesta, sempre nell’occhio del ciclone.

Poi guarda, son brutte scene, ma io ho un ricordo peggiore, tengo per me il mio incubo per ricordarmi che quando piove può sempre venire la grandine, che quello che conta è aspettare che passi e attaccarsi ai momenti più bui con tutta la propria forza, per ricordarsi che in fondo sei uno fortunato, perché per te ha smesso di grandinare, almeno fino alla prossima volta.

Sai capo, alla fine, io non ho tratto le tue stesse conclusioni, ho capito solo che quando sarò uscito di qui sarò una persona, se possibile, ancora peggiore, più sola e più rancorosa, con meno fiducia nel prossimo … e questo è davvero un regalo che avrei rifiutato con tutto il cuore. Una cosa però, a guardare il lato positivo, c’è: ora sono più convinto che mai che non è vero che se noti le storture del sistema e provi a contestarle dall’interno prima o poi muteranno, perché in realtà ti adatti, mentre se il sistema è sbagliato devi combatterlo con tutte le tue forze per cambiarlo. In altre parole: chi cerca di cambiare il sistema dall’interno non è un rivoluzionario, è solo un collaborazionista (Salvador Alliende).

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