domenica 24 maggio 2009

Caduto

La sicurezza di un gesto …
L’eleganza della sua conclusione …
Ma a volte basta un errore insignificante …
Ed è un nome di donna, quello che viene invocato! EVA. La madre di tutti noi. Un’Eva sofferente. Un’Eva che vende il suo corpo.
Le dita cercano una speranza. La trovano! La perdono. Sotto c’è solo il vuoto.
Un’Eva che è facilmente di tutti. Una città che Ulisse ha conquistato con l’inganno. Un bovino da latte.
Eva.
Poi, rialzarsi! Sempre! Come mi ha insegnato il maestro. Cadere e rialzarsi.
“Non voglio più cadere maestro!”
“Sai perché sei caduto Marvelmouse?”

Ed è un racconto di cornicioni e di Eva, un’Eva che passeggia di notte, un’Eva …
“Perché avevi paura di cadere.”
“Maestro, come posso smettere di avere paura?”
“Continua a cadere. Prima o poi lo scoprirai.”

Un’Eva che pratica forti sconti comitive!

Anche io sono caduto. Una caduta poteva spezzare le ossa. Mi sono rialzato, sono caduto di nuovo. Almeno ora non ho più paura. Non ci casco più, non mi faccio prendere in giro, non mi creo delle speranze! Diciamo pure che mi sono rotto le palle e me ne vado ( portando via il pallone).

Sono contento di essere caduto, ho capito che non posso solo avere fiducia nel destino.

Ho capito che ho perso io.

Beh sono stato fermo fin troppo prima di capirlo. Ho creduto a speranze e menzogne, sempre restando seduto.

Ora si parte, valigia in mano. Taglio le ultime speranze. Gli ultimi fili.

Io non sono uno che si impegna. Non lo sono mai stato. Ora però non posso più dire che non ne ho voglia. Adesso tocca a me rialzarmi e andare via senza rimpianti. Lascio qui qualcosa di bello e qualcosa di brutto, forse solo qualcosa. Vado a cercare qualcos’altro da un’altra parte, dove non mi cercherà nessuno. Non lo faccio perché sono triste, lo faccio perché sono stanco di aspettare un evento straordinario che sconvolga la mia esistenza. L’ultimo mi ha distrutto le speranze, ho capito che era il caso di lasciar stare. Questa volta vado da solo, nessuno mi ha detto vengo con te ma io partirò lo stesso, ridendo come un pirla. Del resto se un albero cade in una foresta dove non c’è nessuno non fa rumore. Io allo stesso modo, non credo che in molti sentiranno rumore.

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