lunedì 30 agosto 2010

Ciao e fai sonni sereni

Ciao.
Ti scrivo qui ma non cambia nulla, non leggerai più niente.
Non mi rendo ancora conto che non ci sei, che non russerai più con la televisione accesa e che non ti potrai più incazzare quando entrerò nella tua stanza per spegnertela, per esempio. Un giorno me ne renderò conto ma giuro che non importa. Davvero non preoccuparti se puoi, se ti riesce. Non importa il fatto che io abbia perso la persona con cui mi confidavo e soprattutto di cui mi fidavo, non importa che mi mancherà un pilastro su cui appoggiarmi, mentre dovevo essere io il bastone della tua vecchiaia.
Sono grande ormai, e anche se mi mancherai sempre me la caverò, mi hai cresciuto troppo bene perchè non ci riesce. E poi "maledetto grassone" non ti porto rancore per il modo in cui te ne sei andato, il peggio è stato per te, non per me. Cercherò di stare attento anche alla mamma. Non sarò l' uomo di casa, comunque, tranquillo. Qui è rimasto tutto invariato in quel senso, siamo tutti uguali e non comanda nessuno, anche col rischio di non capirci niente. Non preoccupparti del fatto che io sia disoccupato, un lavoro lo troverò. Magari un giorno, lontanto eh, darò anche del lavoro alla mamma, le darò dei nipotini e come ti ho già detto in ospedale sarò un buon padre, o almeno mi impegnerò ad esserlo, a mettere in pratica quello che ho imparato da te. Tranquillo che posso farcela, anche se avrei preferito che vicino ai miei figli ci fosse soprattutto il loro grosso nonno. Ma gli parlerò di te, credimi.
Le altre cose poi te le ho già dette. Non serve ripeterti che spero che tu sia stato fiero di me, credo lo fossi. Lo so bene che come figlio sono stato una frana qualche volta ma succede a tutti e tu questo lo sapevi bene. Una cosa è certa: da oggi in poi cercherò di renderti ancora più orgoglioso di me, ma passami una differenza: non volevi che piangessi mai, ma a me viene naturale in questo caso e anche se credevo di aver esaurito le lacrime, vedo che piango ancora ogni tanto. Non è un male piangere per averti perso.
In conlusione volevo dirti di fare sogni sereni e di riposarti che ne hai bisogno. Noi sicuramente ci rivedremo da qualche parte.
Riposa in pace babbo, che te lo meriti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

vi assomigliate tantissimo,
vi siete sempre tanto assomigliati.

scusami se "irrompo".

cattiverieefutilimotivi ha detto...

è vero, grazie. Continuerò ad assomigliarli, a seguire il suo esempio.