domenica 21 dicembre 2008

Vacanze di Natale

Il mio capo venerdì mi chiama fuori dall'ufficio con aria austera e mi dice:
Io e Andrea (il mio Area Manager) abbiamo deciso di regalarti 2 giorni di ferie non previsti dal tuo contratto, il 29 e il 30, così ti fai una settimana a casa poi torni il 31 mattina e dopo te ne vai a casa, perchè hai lavorato bene e siamo contenti di te,così hai 2 giorni in più per sistemare tutte le tue cose.
Devo dire che per la prima volta mi sono comosso, ben 2 giorni di ferie perchè ho LAVORATO BENE mi è sembrato incredibile.
E ora con 2 giorni liberi posso finalmente realizzare il mio sogno segreto: anche io come i più grandi bancari vado in Thailandia a trombare le minorenni!!!
No dai forse non è il caso: troverò un troione con cui rinchiudermi in un albergo e fare fuoco per 2 giorni...ah già! IO NON SONO UN BANCARIO (e si noti bene non lo sarò mai)E NON C'HO UNA LIRA PER PAGARMI L'ABERGO! Lo vedo già come andranno a finire sti giorni:i il 29 chiamo disperato Simone per sapere se posso tornare a lavorare!
Ho già allertato i parenti: se faccio una cosa del genere tagliatemi la lingua! Loro mi hanno giurato che lo faranno (volentieri).
Finendo con la facile ironia, e non credevo che l'avrei mai detto, mi licenzieranno o me ne andrò io, ora non so bene, bisogna vedere chi è il più veloce, ma questa è stata una grossa soddisfazione (avrei voluto chiamare la mamma!)

martedì 16 dicembre 2008

Ad Majora

Ecco in sintesi il pensiero della Chiesa riguardo alla proposta ONU di depenalizzare nel mondo il reato di omosessualità: non si depenalizzi perché così facendo gli stati in cui è reato diventeranno oggetto di pressione da parte degli stati più progressisti e i gay saranno ancora più discriminati. Non dovrebbe stupirci questo tentativo di retorica carpiata (ovvero apriamo la bocca e diamo fiato) ma farci incazzare! In sisntesi: non cerchiamo di evitare le discriminazioni contro i gay perché cos’ facendo li discrimineranno ancora di più! Ma cosa si crede ‘sta gente? Che siamo scemi? (evidentemente SI! E perciò lascio ai lettori ogni altra considerazione tanto sarebbero parole sprecate)

Ma subito a ruota una novità: nuovo tentativo di opposizione all’introduzione della pillola antiabortiva Ru486 all’interno degli ospedali.

Questa è una telenovela che va avanti dagli anni 90 e ancora oggi (ormai nel 2009!), pur se vicini all’introduzione del farmaco, non abbiamo la certezza che questa pillola potrà essere data alle pazienti negli ospedali perché “la pillola abortiva banalizza l’aborto”, come ha detto Eugenia Rocella[1], sottosegretario al Welfare, pasionaria pro-life filoguidata dal Vaticano, ben sostenuta da Javier Lozano Barragan, ovvero l’ex portavoce del “Family day” e ora ministro della salute del Vaticano (praticamente una guida spirituale per stregoni visto che i medici per la santa sede non dovrebbero affidarsi alla scienza ma alla preghiera). Loro e i loro sostenitori si batteranno fino all’ultimo conto la modernità. Chiaramente nel resto del continente la pillola è già utilizzata e se da noi, finalmente e solo dai primi mesi del 2009, la pillola potrà essere commercializzata negli ospedali, beh, abbiamo comunque un ritardo di 20 anni rispetto alla Francia e l’Inghilterra e 10 rispetto agli altri paesi europei e agli Stati Uniti.

Insomma come recitava una maglietta che avrei tanto voluto comprare: “GRAZIE A DIO SONO ATEO!”.



[1][Fonte “Il Manifesto” del 16712/2008

martedì 9 dicembre 2008

Udite Udite gente

Ci sono giorni strani, quando la più piccola cosa ti fa sorridere e ti fa contento.

Come ogni giorno io e il mio capo ci troviamo soli a fare due chiacchiere mentre fumiamo. Da qualche tempo (lunedì scorso) il mio capo mi fa sempre un sacco di complimenti per come sto affrontando la situazione critica dei tagli al personale.

In questo periodo di dura crisi economica con aziende che chiudono o tagliano il personale tutti sono a rischio. Lunedì scorso, ad esempio, è arrivata la notizia che ricollocano (tagliano) il personale. Una mia collega è a rischio ricollocamento e, soprattutto, come mi ha detto il mio capo, la mia la testa è quella che rischia più delle altre. Anche oggi ci siamo messi fuori a parlare di tagli e di rischi ricollocamento, di voci di corridoio. Alla fine mi ha detto “mi piace come stai affrontando la tua situazione, con molta maturità, carico e sorridente”. Mi sarebbe piaciuto che la mia mamma e il mio babbo fossero stati lì ad ascoltarlo (non c’è mai un registratore quando serve!). Poi, dopo, ho pensato meglio, “capo non sono maturo, sono incosciente, anzi non me ne frega un cazzo!”. È facile fare il furbo e ridere quando a te ti frega del tuo futuro meno che dell’unghia incarnita di un cinghiale che passa a venti km da te, visto che a me non importa né dove andrò né quando ci arriverò. Son buoni tutti a fare i furbi al mio posto (ovvero son tutti froci col culo degli altri). Io non ho legami, mutui o figli e il lavoro mi fa schifo. Sarebbe più facile dire che sono maturo, in realtà non capisco un cazzo.

Cavolo, quelle poche volte che mi fanno i complimenti sono immeritati … mondaccio cane (senza offesa per il cane)!

martedì 2 dicembre 2008

Fine di un’epoca.

Ieri sera si è chiuso un ciclo.

Non mi piace parlare scrivere di queste cose sul mio blog ma mi sento di farlo e lo faccio, e poi, tendendo conto del fatto che nessuno lo legge mai … è quasi come se non lo avessi fatto.

Nonostante tutto non sto nemmeno tanto male, se mi fosse passato sopra un treno sarei stato peggio ecco! Una sola cosa mi fa tristezza, pensare di aver avuto una cosa in comune e ora avere due idee divise e diverse, che vanno da due parti che, con ogni probabilità, non si incontreranno mai più. Da oggi sarà davvero solo come “il calore di fiamma lontana”. Non mi pento di quanto fatto, credo che lo rifarei, come molte cose che ho fatto in tutta la mia vita. Mi sono pentito di poche cose e quanto ho vissuto fino a ieri non sarà mai una di quelle, anzi, la ricorderò per anni come la mia unica felicità, il mio ricordo più grande e più bello.

Come avrebbe detto Turk (di Scrubs) da oggi “non è peggio, è diverso, e diverso non sempre è peggio, è solo diverso!”

Mi stupisco solo che tutte le volte che la mia vita è cambiata per me è stata una sofferenza o una sorpresa dolorosa, ora no! Me l’aspettavo (magari non del tutto, magari non proprio per quel motivo specifico ma me l’aspettavo, ero pronto, una volta tanto) e condivido. Non soffro (più di tanto), cerco di fare la mia vita, ogni giorno faccio un passo, la sera traccio un cerchio che segna il confine, il giorno dopo lo supero, la sera ritraccio il cerchio, il giorno dopo lo supero ancora, la sera riritraccio e così via, verso una vita normale. Con i miei tempi, come piace a me, ogni tanto torno indietro, molto più spesso sto fermo, mi accontento, un passo è già tanto. Oggi ad esempio ho guardato il cielo e poi i monti innevati e sono stato lì in pace, come se intorno a me non ci fosse più nulla. È bello sapere che il mondo mi gira intorno in maniera vorticosa e io lo guardo, ascolto la voce del vento, guardo il blu del cielo dopo la tempesta e penso che c’è un posto che si chiama casa dove trovo sempre qualcuno che mi vuole bene.

Mi sento bene, sono in pace, ho un equilibrio fragile che rischia ogni giorno di fare creek (come Davson), ma io vivo tranquillo, quando fa crick io ricomincio, ogni giorno un passo. Il bello è che lo faccio perché lo voglio fare, lo faccio per me, se non ne ho voglia non lo faccio, vivo così perché questa è la vita che voglio e non perché qualcuno mi costringe a vivere. Scelgo io quello che faccio, lo faccio come e quando voglio, e questo mi fa stare un po’ meglio. Mi fa stare peggio non poterla più condividere ma passerà, metterò in pratica il piano B, un giorno aprirò le braccia e sarò felice (sento già le sirene delle ambulanze del Cim che arrivano), ma a piccoli passi, come piace a me!

È un discorso un po’ sconclusionato, da pazzo, ma a me piace.

Buona notte, a tutti.

Con affetto, a chi mi ha capito e a chi non mi capirà mai.

CeFM