lunedì 31 agosto 2009

Rinascita

“Non si tratta di una capacità di recupero ma di rinascita”
(alla faccia di chi non legge i fumetti:da “Naruto” numero 19).
Dopo un po’ di tempo ho scoperto che anche io posso provare dei sentimenti. Che posso credere di nuovo nelle persone. Avevo nascosto dolori ansie e paure in fondo al cuore, avevo fatto finta di niente e scelto di stare solo per evitare di provare dolore. Dopo mesi ho scoperto dei sentimenti nuovi, e allo stesso tempo vecchi, che mi hanno inaspettatamente quasi travolto. Forse speravo che sarebbe successo ma non ci credevo nemmeno io, sapevo che un giorno i miei sentimenti, assieme alla mia vita, sarebbero tornati a bussare alla porta e mi avrebbero detto che non potevano stare nascosti per sempre. Che non potevo continuare a ignorarli. Sapevo che sarei tornato normale prima o poi, non credevo ora però. Non credevo così in fretta però e per questo devo solo dire grazie, grazie di tutto a chi lo ha permesso. Non sono tornato come prima, ci mancherebbe, non credo più nella bontà delle persone e non spero che tutto andrà bene. Resto un negativo ( realista direi) ma ho una consapevolezza nuova, una nuova certezza. Ho riscoperto la nuova voglia di vivere e impegnarmi. Ho voglia di correre per impedire ai miei sentimenti di nascondersi di nuovo. Per questo devo dire grazie a un agosto folle e a chi mi ha fatto rinascere, a chi “aggressivamente” mi ha tirato fuori di peso dal mio mondo chiuso e mi fatto di nuovo aprire le braccia alla vita. Beh, davvero, grazie.
Boh adesso vediamo come va ma intanto, stranamente, sono contento. E posso pure dirlo ad alta voce.

Le cose che non sopporto (volume 3)

Non sopporto i froci col culo degli altri.

Non sopporto che appena provo dei sentimenti verso una donna, che spero di nuovo di poter costruire qualcosa con una persona degna di nota le mie speranze vengano inesorabilmente sbriciolate. Da una ruspa. Questo lo sopporto meno di altre cose, e ci tengo che lo si sappia. Più che altro perché credo di avere il malocchio.

Non sopporto Giulia, quella bambina di merda della pubblicità della Coca Cola (scusate il termine). Io a Pisa non ci capito più tanto spesso, ma attenta, se ti incontro per la strada ti schiaccio con un carrarmato.

Non sopporto il fatto di essere entrato in una spirale infinita: quella delle cose che non sopporto (qualcuno mi fermi!).

Non sopporto quelli che mi chiamano strozzino: io sono uno stimato funzionario di banca, di una banca specializzata ... in strozzinaggio. È importante essere chiari e precisi, perché dalla direzione ci tengono.

Non sopporto, alle elezioni, di dover scegliere tra un celebroleso analfabeta, un cattolico destrorso accompagnato da analfabeti e\o fascisti e una lista perdente con un finto comunista. Certo ci si chiederà: ma perché te non fai niente per migliorare le cose? Per 2 motivi: perché nessuno me lo ha chiesto (non direttamente almeno, come al solito) e perché non avrei avuto voglia di assistere a una nuova Waterloo.

Non sopporto che nessuno dei suddetti candidati venga a casa mia a chiedere il MIO voto. Andate da tutti. Perché da me no? Ho la lebbra? Puzzo? Non mangio mica nessuno eh! Certo io picchio, ma un voto vale bene 4 mazzate! E poi siete al servizio della popolazione. Allora fate sfogare anche me così dimostrate di essere anche al mio di servizio!

Non sopporto il mio capo (no, non gli voglio più bene come se fosse normale).

Non sopporto di aver scoperto, tramite dati pubblicati dal ministero dell’interno, che Roma è una delle città più sporche d’Italia (e conseguentemente d’Europa). Perché quando lo dicevo io ero razzista e esagerato. Invece no! Non sono io che sono razzista, sono loro che sono romani! Avevo ragione, ma ora che ce l’ho non mi interessa più di tanto. Nemmeno questo sopporto!

Non sopporto essermi ammalato il 2 giugno, essere andato a lavorare il quattro ancora scombussolato e essermi pure fatto rompere le palle.

Non sopporto quelli del marketing (del mio in particolare) perché ti regalano modi di fare figure di merda sempre nuove e variegate.

Non sopporto che mi si guardi come uno su cui riporre tutte le speranze per il futuro.

Non sopporto di dover correre, scegliere e essere sempre al top, io voglio andare con calma e evitare sorprese. Sono io e solo io che decido quando, come, dove e se correre.

Non sopporto quando parlo e dopo dieci secondi mi danno sulla voce.

Non sopporto di continuare a perdere accendini.

Non sopporto che appena prova (e dico prova) a girare bene, succede sempre qualcosa che mi fa pensare di essermi sbagliato.

Non sopporto che se c’è una (una e una sola!) nuvola all’orizzonte quella si pianta esattamente dove sono io e non si muove più.

Odio il mercante in fiera (si quello su Italia 1), ormai nemmeno Ainette tira su quel programma (certo Sarabanda è peggio)

Odio arrivare a casa, avere 5 minuti per guardare la tv e trovare solo dei programmi del cazzo.

lunedì 17 agosto 2009

Lo strano silenzio di Telonius Monk


Avrei voluto, anzi avrei potuto dire qualcosa di più. Forse anche molto di più. Al contrario, come al solito, non ho detto nulla. In fondo mi rendo conto che mi sto abituando ai miei silenzi, che mi piacciono. Inizio ad accettare l'idea di essere, con chiunque, "riservato", di concedere i miei pensieri solo a pochi intimi, di scambiare, se mi pare, con persone che non conosco, ben poche parole (quando non sono costretto a rapportarmi con altri per motivi di lavoro, sia ben chiaro!). Mi diverte guardare gli occhi di chi cerca di capire cosa mi passa per la testa e vedere che non ci riesce più. Certo, mi rendo anche conto che sto per diventare un sociopatico ma forse nemmeno questo è l'aspetto peggiore! Solo la perdita dell'umanità, a volte, mi sconvolge un po' ma niente che una bella birra fredda con gelato (mix unico che fa venire certi strizzoni di stomaco da urlo!) non possa cancellare.

martedì 11 agosto 2009

Novità

Se leggerete dei post strani, oscuri, che vi faranno pensare che io sia in uno stato di depressione irrecuperabile o sia vicino al crollo psichico vi avverto fin da subito che non é cosi; i post seguenti saranno solo il frutto di una rinnovata mente malata, con fissazioni da malato:
"sono profondamente offeso dal fatto che mi chiamiate misogino.
Non é vero. Pero' sono un mostro. Sono il "figlio di Sam". Sono una piccola peste.
Quando papà Sam si ubriaca diventa cattivo. Picchia la famiglia. Certe volte mi lega sul retro di casa. Altre volte mi chiude in garage. A Sam piace bere il sangue.
"Esci e ammazza"; ordina papà Sam. Dietro casa qualche resto. Giovani per lo più - il sangue cavato - solo ossa ormai ...
Mi sento un outsider. Rispetto agli altri sono su un'altra lunghezza d'onda: programmato per uccidere."
Un giorno cqpirete chi é l'autore di questo delirio.

domenica 2 agosto 2009

Decisioni




















Ogni volta che devo prendere una decisione importante vado in crisi, nel pallone, smetto quasi di parlare,mi aumenta la sudorazione e dormo meno di quanto (poco) io dorma normalmente.
Ora devo prendere una decisione molto importante e devo farlo in fretta. Come dicevo sono in crisi!
Mi piacerebbe avere a fianco qualcuno che mi dicesse: fai come credi vedrai che andrà tutto bene. Quello purtroppo mi è sempre mancato: ho avuto sempre qualcuno che mi ha indicato la scelta "giusta" anche se a me non pareva quella. Ora invece ho a fianco chi mi dice: scegli perchè sei in grado di farlo. O in alternativa chi mi dice l'esatto opposto di quello che vorrei sentirmi dire.
Cazzo,grazie! Sono capace anche da solo a fare la scelta giusta. Il problema è: se io la scelta giusta non voglio farla?
Niente, nessuna risposta, meglio, nessuna rassicurazione sul fatto che qualcosa di buono succederà.
A non avere grandi supporti nelle scelte ero abituato, anni che avevo poche (2 persone) su cui fare affidamento. Ora non ho più nemmeno quelle che, giustamente, mi dicono: sei grande sceglti tu.
Io come al solito non mi sento esattamente grande e non so bene quello che devo fare.
Morale della storia rimango con il cerino in mano, con una crisi da cui uscire in fretta, in un'estate in cui avrei voluto solo andare al mare anzichè decidere del mio futuro da solo come un cane (bagnato e puzzolente).
Evidentemente non è così, e il mio destino è diverso da quello che avevo in mente.
Dovrò combattere o farmene una ragione ma nemmeno in questo caso so bene cosa scegliere!
Una nota positiva in tutto questo però c'è: qualsiasi cosa io decida, la decisione sarà solo mia, e sarò io che avrò scelto come impostare la mia vita, da solo, senza pensare a nessun'altro. Almeno questo è posistivo