lunedì 31 agosto 2009

Le cose che non sopporto (volume 3)

Non sopporto i froci col culo degli altri.

Non sopporto che appena provo dei sentimenti verso una donna, che spero di nuovo di poter costruire qualcosa con una persona degna di nota le mie speranze vengano inesorabilmente sbriciolate. Da una ruspa. Questo lo sopporto meno di altre cose, e ci tengo che lo si sappia. Più che altro perché credo di avere il malocchio.

Non sopporto Giulia, quella bambina di merda della pubblicità della Coca Cola (scusate il termine). Io a Pisa non ci capito più tanto spesso, ma attenta, se ti incontro per la strada ti schiaccio con un carrarmato.

Non sopporto il fatto di essere entrato in una spirale infinita: quella delle cose che non sopporto (qualcuno mi fermi!).

Non sopporto quelli che mi chiamano strozzino: io sono uno stimato funzionario di banca, di una banca specializzata ... in strozzinaggio. È importante essere chiari e precisi, perché dalla direzione ci tengono.

Non sopporto, alle elezioni, di dover scegliere tra un celebroleso analfabeta, un cattolico destrorso accompagnato da analfabeti e\o fascisti e una lista perdente con un finto comunista. Certo ci si chiederà: ma perché te non fai niente per migliorare le cose? Per 2 motivi: perché nessuno me lo ha chiesto (non direttamente almeno, come al solito) e perché non avrei avuto voglia di assistere a una nuova Waterloo.

Non sopporto che nessuno dei suddetti candidati venga a casa mia a chiedere il MIO voto. Andate da tutti. Perché da me no? Ho la lebbra? Puzzo? Non mangio mica nessuno eh! Certo io picchio, ma un voto vale bene 4 mazzate! E poi siete al servizio della popolazione. Allora fate sfogare anche me così dimostrate di essere anche al mio di servizio!

Non sopporto il mio capo (no, non gli voglio più bene come se fosse normale).

Non sopporto di aver scoperto, tramite dati pubblicati dal ministero dell’interno, che Roma è una delle città più sporche d’Italia (e conseguentemente d’Europa). Perché quando lo dicevo io ero razzista e esagerato. Invece no! Non sono io che sono razzista, sono loro che sono romani! Avevo ragione, ma ora che ce l’ho non mi interessa più di tanto. Nemmeno questo sopporto!

Non sopporto essermi ammalato il 2 giugno, essere andato a lavorare il quattro ancora scombussolato e essermi pure fatto rompere le palle.

Non sopporto quelli del marketing (del mio in particolare) perché ti regalano modi di fare figure di merda sempre nuove e variegate.

Non sopporto che mi si guardi come uno su cui riporre tutte le speranze per il futuro.

Non sopporto di dover correre, scegliere e essere sempre al top, io voglio andare con calma e evitare sorprese. Sono io e solo io che decido quando, come, dove e se correre.

Non sopporto quando parlo e dopo dieci secondi mi danno sulla voce.

Non sopporto di continuare a perdere accendini.

Non sopporto che appena prova (e dico prova) a girare bene, succede sempre qualcosa che mi fa pensare di essermi sbagliato.

Non sopporto che se c’è una (una e una sola!) nuvola all’orizzonte quella si pianta esattamente dove sono io e non si muove più.

Odio il mercante in fiera (si quello su Italia 1), ormai nemmeno Ainette tira su quel programma (certo Sarabanda è peggio)

Odio arrivare a casa, avere 5 minuti per guardare la tv e trovare solo dei programmi del cazzo.

3 commenti:

Moni ha detto...

Nella vita il compito principale dell’uomo è dare alla luce se stesso.

Erich Fromm

Il mio sole tramonta per rinascere.

Robert Browning

Moni ha detto...

...ovviamente era riferito al tuo post sulla rinascita....son la solita pasticciona..spero che tu non lo inserisca tra la hit delle cose che non sopporti,perdoname!! Son contenta della tua nuova vitalità!!coì ti vogliamo!

1 kiss

Moni
ps ti saluta il mio moroso!!!!

cattiverieefutili motivi ha detto...

Lo inserirò SICURAMENTE tra le cose che non sopporto!
Più attenzione dati più attenzione!
Scherzo, ormai sopporto molto più di prima!